Juve e Inter pensano a Messi: decreto crescita aiuta?

Juve e Inter pensano a Messi: decreto crescita aiuta?

Messi sembra arrivato ai ferri corti con il Barcellona, club dove è cresciuto e diventato il re del calcio moderno. Ma quanto potrebbe costare l’argentino a un club italiano?

Messi, un sogno non per tutti

Messi a un club italiano costerebbe 350 milioni di euro lordi, senza i bonus, che porterebbero la cifra a quota 500 milioni di euro. La cifra è stata analizzata da “Der Spiegel”, dove spiega che si andrebbe verso i 60, 3 milioni lordi di ingaggio a stagione, dove si andrebbero ad aggiungere i 10,6 milioni per i diritti d’immagine. Senza tralasciare i bonus individuali: 2,6 milioni compresi i diritti d’immagine, e quelli di squadra. Per un totale di 15,4 milioni di euro circa.

Aggiungendo due bonus al momento della firma, complessivi 123,5 milioni di euro. Di cui: 63,5 milioni alla firma, l’altro da 70 milioni, che sarebbero i bonus fedeltà per il giocare argentino. L’addio di Messi al Barcellona fanno sognare tutti i tifosi dei club europei più importanti, tra cui l’Inter. Ma il colpo, dopo tutti i numeri sopra citati, non è per tutti. Il portale “calcioefinanza.it”, ha calcolato quanto costerebbe l’ingaggio di Messi a un club italiano, considerando il decreto di crescita: normativa che prevede particolari agevolazioni fiscali per l’attrazione in Italia di “capitale umano”, tra cui un regime ad hoc per gli sportivi professionisti incentivati a trasferire la residenza fiscale nel nostro Paese a partire dal periodo di imposta 2020.

Le cifre più nello specifico, fonte “Calcio e Finanza”

“Con l’accesso al regime fiscale di favore, i redditi prodotti dagli sportivi professionisti concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare, a patto che vengano rispettate precise condizioni di accesso:

l’essere stati residenti all’estero nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia;

l’obbligo di permanenza in Italia per due anni a seguito del trasferimento di residenza;

lo svolgimento dell’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.


Dunque, ipotizzando per Messi un contratto quadriennale da 30 milioni di euro netti, a partire dal 1° luglio 2020, il costo per il club solamente sulla parte fissa dell’ingaggio ammonterebbe a 39,3 milioni di euro a stagione (tenendo conto dell’irpef, delle addizionali regionali e comunali e degli oneri contributivi), per un totale di 157,2 milioni. Senza l’impatto del Decreto Crescita, l’ingaggio lordo sarebbe pari a circa 55,5 milioni di euro, con un vantaggio annuo di circa 16 milioni grazie al regime fiscale agevolato.

Tutto questo senza considerare l’ammortamento del costo del cartellino, dato che – stando a quanto riportato dalla stampa sportiva – il contratto che lega Messi al Barcellona consentirebbe al giocatore di liberarsi a costo zero al termine di ogni stagione.
In caso invece di un contratto da 40 milioni di euro netti – ipotizziamo un triennale –, lo stipendio lordo annuo applicando il Decreto Crescita salirebbe a 52,4 milioni, per un totale pari sempre a 157,2 milioni di euro lordi (contro i 74 milioni senza considerare il regime agevolato). Cifre alle quali andrebbero eventualmente aggiunti i bonus di squadra e quelli individuali, senza considerare poi i diritti d’immagine.


Per far capire l’impatto del Decreto Crescita rispetto all’estero su quanto finisce in tasca ai giocatori, se Messi volesse chiedere lo stesso stipendio fisso lordo che guadagnava al Barcellona (60 milioni), andrebbe ad incassare circa 45 milioni di euro netti, contro i circa 30 milioni netti che guadagna oggi.

Infine, se per ipotesi Messi non si potesse liberare a zero al termine della stagione, abbiamo immaginato un costo del cartellino pari a 136 milioni di euro (la media tra i valori di mercato stimati da Transfermarkt e dal CIES). In questo caso, con un quadriennale da 39,2 milioni lordi a stagione, la quota di ammortamento sarebbe di 34 milioni, per un costo a bilancio pari a 73,2 milioni annui.

Nell’ipotesi di un triennale a 40 milioni netti – e di conseguenza 52,4 milioni lordi – la quota di ammortamento crescerebbe a 45,3 milioni, per un costo a bilancio pari a 97,7 milioni di euro. Per fare un paragone eccellente, Cristiano Ronaldo pesa sul bilancio della Juventus per 83,1 milioni di euro a stagione, una cifra che si posiziona più o meno a metà rispetto alle ipotesi da noi formulate”.

RedazioneCS

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