Juventus, De Ligt: “Il bianconero la scelta migliore”
Intervistato da Tuttosport, il giovane difensore bianconero, l’olandese, Matthejis De Ligt, non ha pentimenti sul suo trasferimento alla Juventus. Il numero 4 della “Vecchia Signora”, ha toccato diversi temi, dal difficile ambientamento al calcio italiano al rapporto con Maurizio Sarri;
Juventus, De Ligt: “Sarri simile a Ten Hac, ma il calcio italiano è diverso”
“Non è assolutamente vero, che ho scelto la Juventus, per il gol segnato a loro l’anno scorso in Champions League. Mi volevano tanti club, ma ho scelto il bianconero e l’Italia e credo che alla fine sia stata la scelta migliore”. Mi hanno reitenuto maturo, nonostante la mia giovane età, hanno capito subito che potevo giocare, e che so gestire bene la pressione, e ho sentito subito la fiducia della società”.
L’ambientamento difficile
“Quando sono entrato alla Continassa, mi sentivo un bambino in un negozio di caramelle”. C’erano Gianluigi Buffon e Cristiano Ronaldo. E’stato tremendamente difficile ambientarmi, all’inizio non ho reso come dovevo, e nel precampionato facevo fatica a respirare, poi piano piano dopo due mesi, mi sono ambientato ed è andata sempre meglio”. In Olanda si marca sempre a uomo, qui a zona, per alcune squadre. Voglio vincere ed essere da esempio”.
Sarri e i compagni
“Mister Sarri, è come Ten Hac, ma il tipo di calcio è diverso. In Olanda, il Gol per noi difensori è una cosa normale. Devi pressare da solo, l’allenatore ti può dare dei suggerimenti, qui è il tecnico a dirti tutto, ma sai già come pressare e come impostare l’azione offensiva dal basso; In Italia non puoi allenarti sui tiri in porta, ognuno ha il suo ruolo. In Olanda facciamo poco allenamento fisico, e tanto training con il pallone, la tecnica è la prima cosa”.
“Dopo il mio gol decisivo nel derby, e sopratutto dopo il mio fallo di mano, fui sgridato dai miei compagni nello spogliatoio, mi chieserò se avevo la calamita nel mio braccio…, ma non me la presi, anzi, non mi offendo sono un tipo che ci scherza sopra. Parlo spesso con Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, e con Virgil Van Dijk in nazionale, cerco di imparare i segreti di tutti e tre.
Fino a quattro anni fa, ero un centrocampista. Sono alto e l’allenatore delle giovanili, mi riteneva un mediano, mi fecero arretrare, poi per tentare di diventare un grande difensore. Ho visto tante immagini di Frank De Boer a Jaap Stam, mi ispiro a loro”.
La semifinale di Champions con l’Ajax
“Siamo arrivati in semifinale, perchè non avevamo pressione attorno a noi. c’era il giusto mix di gioventù ed esperienza, come c’è sempre stato nell’Ajax, e il club è tornato tra le prime quattro squadre d’Europa”. In Olanda i giovani arrivano subito in prima squadra. Ritengo fortissimo anche il vivaio del Chelsea, ma i loro giovani faticano, perchè l’organico è già forte”.