Inter, ko a testa alta a Madrid, ma quanti errori

Inter, ko a testa alta a Madrid, ma quanti errori

L’Inter esce sconfitta, per nulla ridimensionata da Valdebebas, la seconda casa del Real Madrid, perché il suo “tempio” il Santiago Bernabeu, al momento è sottoposto a lavori di ristrutturazione. La reazione della squadra, tre minuti dopo aver subito la rete dello 0-2, è stata più che apprezzabile, con il gol di Lautaro Martinez, dopo tre partite di digiuno.

Ivan Perisic, seppur criticato da una parte della tifoseria, si sta calando alla perfezione nel ruolo di sostituto di Romelu Lukaku. Per il croato, i centri sono due in pochi giorni, gran gol il suo, con un bel diagonale. I nerazzurri, hanno anche fallito due azioni di contropiede golose sul 2-2, che avrebbero dovuto sfruttare, perché onestamente la difesa del Real Madrid, non ci è sembrata per nulla impenetrabile in queste tre partite del girone.

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I nerazzurri in questa stagione, però, tendono a farsi male da soli, prima pari casalingo e in rimonta contro il Borussia M’Gladbach, e poi contro uno Shaktar Donestk che solo tre mesi fa, subì valanghe di gol dai nerazzurri in Europa League. Ieri, gli ucraini hanno perso 0-6 in casa contro i tedeschi, queste due partite la squadra di Conte, poteva e doveva vincerle.

Ieri a Madrid, ci sono stati tre errori individuali costati tre reti, a proposito quella che è stata la scorsa stagione, la miglior difesa della serie A, al momento di reti ne ha già subite 15, tra campionato e coppe. L’errore di Achraf Hakimi, anche se viziato da fallo, è stato davvero evidente, un retropassaggio che è costato caro e che un attaccante di razza come Karim Benzema, non poteva permettersi di non sfruttare. Sergio Ramos che salta indisturbato in area di rigore, non si può concedere, e soprattutto Stefan De Vrij, certi errori non dovrebbe commetterli, purtroppo non è il primo per l’olandese in questa stagione e nel giro di pochi giorni, dopo aver perso il duello con Gervinho, su tutta la linea, ecco perchè l’esperienza internazionale di Diego Godin, sarebbe servita eccome.

Che dire di Arturo Vidal che sembra il lontano parente del triennio alla Juventus con Conte in panchina, non copre su Rodrygo insieme a Ahsley Young e lo fa tirare con libertà assoluta. Commette un fallo stupido in una zona del campo inutile facendosi ammonire. Non è tutto perduto, ma per passare e non finire fuori per il terzo anno consecutivo ai gironi, bisogna ottenere, tre vittorie. L’Inter ha vinto tre partite su nove, fra campionato e coppe. La Champions League, per Conte non è fortunata, solo in due circostanze ha superato la fase a gruppi.

Gli auguriamo di invertire la rotta ma questa volta non è tempo di sfoghi o scuse, la campagna acquisti l’ha fatta da solo, il tempo per recuperare c’è, ma la “Beneamata” non gira. Concludendo, un Real che in difesa concede e tanto, non è imbattibile, ma a S. Siro, sarà l’ultima chiamata e domenica c’è il derby lombardo, contro un Atalanta a pezzi, uscita anch’essa con le ossa rotte, dalla serata Europea.

Mimmo

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